Recensione "L'invenzione di noi due" - Matteo Bussola


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TitoloL'invenzione di noi due

AutoreMatteo Bussola

Casa editriceEinaudi

Pagine216

Data di pubblicazione2020

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L'amore è come una casa: è un sentimento impegnativo che si costruisce mattoncino dopo mattoncino e, se ben edificato, può durare secoli. Spesso ci si sente così tanto sicuri al suo interno che si dimentica la manutenzione e non ci si accorge delle crepe che sbucano sulle pareti. Proprio come una casa è soggetta alle sollecitazioni atmosferiche però, anche l'amore è messo alla prova da numerosi fattori e una crepa ignorata si può espandere e portare al crollo di tutto ciò che era stato creato, proprio com'è accaduto tra Milo e Nadia. Ma andiamo per ordine. 



Milo e Nadia sono una coppia ordinaria, sposati da ben 15 anni si ritrovano nel pieno di una crisi di coppia. Lui realista e con i piedi per terra, lei sognatrice incallita: i tipici opposti che si attraggono. 
Si sono conosciuti anni prima in un modo molto buffo, dapprima senza vedersi mediante frasi scambiate sul banco che condividevano a momenti alterni in quinta liceo, poi le loro vite si sono nuovamente incrociate ad una festa di laurea, questa volta in carne ed ossa, e da lì è scoppiata la scintilla.  
Col passare degli anni però, il loro amore giovane e selvaggio è stato pian piano addomesticato dalla quotidianità.
Milo studiava architettura, ma si è dovuto adattare alla vita per il bene dell'economia familiare e così fa il cuoco nel ristorante dell'amico Carlo; Nadia invece è ancora ferma alla scrivania, nella speranza di diventare la scrittrice che ha sempre sognato. 
Ad accorgersi del cambiamento è Milo, che vede sua moglie trasformata, spenta e chiusa in se stessa, come se il sentimento che l'ha legata a lui per molto tempo si fosse del tutto consumato. Milo però, non ha mai smesso di amare Nadia ed è disposto a tutto per riannodare il lembo di filo che li teneva insieme e che ora si è spezzato. Il suo intento principale è capire cosa ha sbagliato, così decide di scrivere a Nadia, ma lo fa nel modo più sbagliato, ovvero celandosi dietro un'identità che non è la sua: Antonio. Con grade sorpresa Nadia risponde e inizia così uno scambio di mail che sembra riaccendere poco a poco Nadia. Milo adesso è in trappola: come farà a salvarsi se si è trasformato nell'avversario di se stesso?


Sebbene la trama non sia corposa, lo è quel che ne ricaviamo a fine lettura. La scrittura di Bussola è inconfondibile: dolce e tagliente allo stesso tempo, capace di esplicare i sentimenti alla perfezione e rendercene partecipi.
In questo romanzo c'è l'amore, quello costruito con la pazienza, fatto di inciampi, tolleranza e rinascite, di reinvenzioni; c'è il bisogno umano di nascondersi dietro una maschera, perchè già facciamo fatica ad essere sinceri e coerenti con noi stessi, figuriamoci con gli altri. Siamo costretti a fare i conti col tempo che passa, le responsabilità che aumentano e la vita che ci sbiadisce. Infine c'è la narrazione, le parole, tutto ciò che di più importante esista all'interno di una coppia: il dialogo. Proprio attraverso la narrazione i due svelano cosa si nasconde dietro i silenzi quotidiani e la scrittura diventa un mezzo per scomporsi e permettere all'altro di farsi ricomporre. 



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