Recensione "L'incubo di Hill House" - Shirley Jackson


Gaia recensioni 2 commenti


TitoloL' incubo di Hill House

AutoreShirley Jackson

Casa editriceAdelphi

Pagine233

Data di pubblicazione2016

Valutazione

Dove acquistare

Salve a tutti cari lettori!
Se mi seguite su Instagram o Youtube saprete già che mi sono innamorata di Shirley Jackson dopo aver letto il suo capolavoro “Abbiamo sempre vissuto nel castello”.

Ebbene: partita alla ricerca di altri romanzi della Jackson, mi sono imbattuta in “L’incubo di Hill House“, edito sempre Adelphi e, incuriosita dalla trama, ho deciso di acquistarlo.

Terminato in soli due giorni, questo libro mi ha catturata tantissimo. Andiamo a scoprilo insieme!

Considerato un classico del genere “case stregate” L’incubo di Hill House è sicuramente uno dei più importanti romanzi horror del 20 ° secolo

– Stephen King

Hill House è una vecchia dimora costruita da un uomo di nome Hugh Crain, che doveva essere impiegata come casa di villeggiatura. Sin dal primo momento però, la casa si rivelò nefasta. Iniziarono ad accadere strani avvenimenti: la moglie di Crain morì durante il tragitto verso la casa e Crain rimase solo con le due figlie. I successivi matrimoni furono altrettanto sfortunati: le donne morirono in circostanze misteriose.
Hill House, tanto temuta dai paesani, venne presto abbandonata.

Ottant’anni dopo il dr. John Montague, un investigatore del paranormale, decide di condurre su questa casa esperimenti che possano scientificamente giustificare gli strani avvenimenti.
Invita a soggiornare in questa dimora sette persone, scelte per le loro precedenti esperienze con eventi paranormali. Di queste persone però, solo tre accettano l’invito: Eleanor Vance, Teodora e Luke Sanderson, il giovane erede di Hill House.

Molto abilmente, la Jackson inizia ad illustrarci i personaggi e si sofferma in particolare su quello di Eleanor, una ragazza timida e goffa che ha passato gran parte della sua vita reclusa a prendersi cura di sua madre invalida. Eleanor vede questa occasione come un riscatto e decide di mettersi alla prova.

I quattro stringono da subito un bel legame ma Hill House, sotto l’apparenza di normalità, si svela un luogo da incubo. La casa è costruita in modo strano, con strane proporzioni, inclinazioni di piani e angoli che generano strani fenomeni, come porte che si chiudono da sole e sensazioni di spaesamento dovute a giochi ottici.
Ben presto iniziano a verificarsi fenomeni paranormali: strani rumori, scritte sui muri che si riferiscono ad Eleanor, voci e apparizioni.
La Jackson non ha bisogno di ricorrere all’horror: i fenomeni che avvengono a Hill House generano nel lettore un’ inquietudine sottile e portano man mano i personaggi all’esasperazione.
Come mai ad esser stata presa di mira è proprio Eleanor? Cosa ha a che fare con quella casa?

Se avete intenzione di leggere questo libro vi consiglio di terminare la lettura di questa recensione qui, onde evitare di incorrere nello spoiler volontario. Per coloro che invece hanno già letto questo libro e dopo averlo terminato hanno perplessità riguardo il finale, procediamo pure!


La vicenda prosegue con Eleanor che impazzisce definitivamente. Montague, Luke e Theodora decidono quindi di allontanarla dalla casa, dicendole che non è più ospite gradita. Eleanor però non vuole andare via e nel momento in cui mette in moto l’ auto, una forza in lei la spinge ad accelerare e si schianta intenzionalmente contro un albero.

Il romanzo si conclude con le stesse parole con cui si è aperto:

Hill House, che sana non era, si ergeva sola contro le sue colline, chiusa intorno al buio; si ergeva così da ottant’anni  e avrebbe potuto continuare per altri ottanta. Dentro, i muri salivano dritti, i mattoni si univano con precisione, i pavimenti erano solidi, e le porte diligentemente chiuse; il silenzio si stendeva uniforme contro il legno e la pietra di Hill House, e qualunque cosa si muovesse lì dentro, si muoveva sola.

Dopo aver terminato la lettura è naturale che sorgano alcune domande, in quanto la Jackson ha volutamente inserito un finale aperto.

Razionalmente si può pensare che i fenomeni avvenuti siano dovuti ad allucinazioni di gruppo, causate dall’ ambiente nefasto e che alla fine Eleanor, la più fragile psicologicamente, si faccia coinvolgere troppo e impazzisca del tutto.

Un’ altra ipotesi suggerisce che Eleanor e la casa siano legati sin dall’ inizio in una logica spazio – temporale e che quindi sia Eleanor il fantasma che infesta la casa.
La Jackson infatti scrive “…e qualunque cosa si muovesse lì dentro, si muoveva sola” sia all’ inizio del romanzo, che al suo termine.

Infine si può pensare che la casa sia l’ emblema del male, che cerca di attirare a sè proprio il personaggio più fragile. Più volte infatti viene ribadito a Eleanor di andare via da quella casa ma, ahimè, decide di rimanere.

La penna della Jackson è una penna molto abile: di sicuro ci troviamo difronte a un grande capolavoro a cui anche Stephen King fa riferimento.

Lettura consigliatissima!



TAG:
Shirley Jackson L' incubo di Hill House hill house film libro recensione parere spiegazione finale

Commenti

Marie

23/04/2019 13:09

Dopo aver letto questa recensione mi sono fiondata ad acquistare il libro. L'ho letto tutto d'un fiato, davvero stupendo.. prossimo acquisto: Abbiamo sempre vissuto nel castello! Le tue recensioni sono sempre un grande spunto per me, continua così!!

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Ronda

14/11/2023 08:02

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