Recensione "La giovane morte di Mario Pietrantoni" - Enrica Belli


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TitoloLa giovane morte di Mario Pietrantoni

AutoreEnrica Belli

Casa editriceFrassinelli

Pagine106

Data di pubblicazione2015

Valutazione

Sin da bambino Mario aveva le idee chiare. Figlio di una famiglia di contadini, lui non voleva la vita di suo padre. Erano gente onesta sì, ma lui non voleva spaccarsi la schiena nei campi per guadagnare miseramente. Mario puntava più in alto. L’occasione si presenta da sé. Un giorno sente dei signori che parlano di corse ciclistiche : correndo in bicicletta si guadagnano anche 50 mila lire per volta, somma che i suoi genitori non hanno mai visto tutta insieme. Da quel giorno non riesce a pensare ad altro. Sua mamma, Antonia, lo ha capito e così decide di fargli trovare in cantina una bicicletta tutta nuova. Mario, con forza e determinazione si allena ogni giorno, trascurando anche chi lo circonda. Chilometro dopo chilometro, riesce a raggiungere i risultati tanto desiderati. E’ un campione ormai e tutti sono contenti di lui. Un giorno, però, viene trovato morto in campagna come una persona qualunque, con l’osso del collo spezzato. Quel paesino dell’Abruzzo ora viene scosso profondamente. Chi lo ha ucciso? E’ stato un incidente? E’ stato forse qualcuno troppo geloso della sua fama? Oppure si tratta di un delitto politico? Ad indagare ci pensa il commissario Gregorio Linghini, che voleva molto bene a Mario.
“La giovane morte di Mario Pietrantoni” è il lavoro d’esordio di Enrica Belli. E’ un poliziesco ambientato nell’Abruzzo rurale durante gli anni del regime.
La trama è semplice, lo stile sobrio e nel complesso scorrevole. L’autrice ricostruisce non solo la vicenda e le indagini, ma anche il personaggio di Mario e tutte le sue aspirazioni. Ci mostra un mondo contadino che ormai non esiste più : per Mario genera soffocamento, per noi rimpianto. Mario appunto si sente soffocato dal contesto di miseria e staticità campagnola. Ed è cosi che, proprio in questo contesto, lui matura il desiderio di distinguersi e guadagnare di più. Mario non è contento di suo padre, a lui servirebbe una figura maschile più presente, più severa. Sceglie così di prendere lui le redini del patei familias.
Un intreccio semplice, sommato al rilievo psicologico e maturante di Mario, ci dona una storia non solo capace di intrattenere il lettore, ma ance di farlo ragionare sulla condizione umana.


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