Recensione "Due di due" - Andrea De Carlo


Gaia recensioni 1 commento


TitoloDue di due

AutoreAndrea De Carlo

Casa editriceBompiani

Pagine356

Data di pubblicazione2005

Valutazione

“Due di due” è somma senza sottrazione, è appartenenza e indipendenza, è idealismo ma anche concretezza.

“Due di due” non è soltanto la storia di un’amicizia, “Due di due” è un romanzo di formazione.

Lo stesso Andrea De Carlo nella prefazione ci rivela il suo legame alla storia, ai luoghi, ai personaggi. La sua paura di esporsi troppo in campo sentimentale lo spinge in un primo momento ad abbandonare lo scritto, che riprenderà in seguito. Da questo momento in poi De Carlo ci lavorerà strenuamente, lasciando il mondo al di fuori, esiliandosi nel vero senso della parola e concentrandosi solo sulla storia e sui suoi personaggi.

Mario e Guido si incontrano per caso. Li accomuna un desiderio di libertà e di disprezzo verso il mondo esterno, che li porta pian piano a consolidare la loro amicizia.

La storia è narrata da Mario.

I due ragazzi vivono il Sessantotto sui banchi del liceo. Seppur accomunati dagli stessi sentimenti, i due hanno caratteri differenti. Guido è il leader, il rivoluzionario, dotato di eccezionale carisma. Mario invece è la sua ombra, è oscurato e trascinato dallo spirito ribelle di Guido.

Se da una parte i due personaggi non si sentono parte integrante del mondo e non ne accettano i suoi meccanismi, dall’altra decidono di darsi da fare per creare un mondo “su misura”.

Il sentimento che prevale infatti è quello di inadeguatezza, sia da parte di Guido che di Mario.

Guido affronta la situazione con la fuga, nella speranza di trovare da qualche parte il suo posto nel mondo. Mario invece trova stabilità allontanandosi dalla città, dalla Milano corrotta e mettendo radici nella campagna e nel calore familiare.

Un romanzo di formazione quindi, che ci accompagna nella ricerca ostinata dei protagonisti, dalla loro adolescenza sino alla loro maturazione.

Per cogliere il senso del romanzo bisogna immergersi nella realtà del Sessantotto.

Quello che De Carlo ci fornisce non è solo un quadro ben dipinto dell’epoca, è un’ opera d’arte a tutto tondo.

Stile di scrittura semplice ed elegante nella sua essenzialità. Quando ci si immerge nella storia è impossibile non affezionarsi ai personaggi ed essere vicino alle loro scelte.

L’inadeguatezza nei confronti del mondo purtroppo è un sentimento assai comune. Molti si confinano nell’inerzia. Il segreto però è darsi da fare, agire, far capire al mondo che anche noi siamo vivi. Bisognerebbe fare come dice Guido: "rompere lo specchio che ci divide dai desideri e rendere l’impossibile possibile".


TAG:
due di due andrea de carlo recensione parere la casa dei libri

Commenti

Erwin

13/11/2023 21:25

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