Recensione "Auro Ponchielli contro la fine del mondo" - Alessandro Pozzetti


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TitoloAuro Ponchielli contro la fine del mondo

AutoreAlessandro Pozzetti

Casa editriceNNeditore

Pagine408

Data di pubblicazione2015

Valutazione

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Buon pomeriggio a tutti cari lettori. Il libro di cui parleremo oggi mi è stato gentilmente inviato dalla casa editrice e per me è stato un vero e proprio “appuntamento al buio” in quanto non avevo idea di che titolo mi sarebbe stato spedito.
Ebbene, ho aperto il pacco e all’ interno ci ho trovato “Auro Ponchielli contro la fine del mondo” di Alessandro Pozzetti.
La prima cosa che ho fatto è stata leggere la quarta di copertina e in tutta sincerità non mi ha entusiasmata per niente.

Ormai mi conoscete da tempo e sapete che sono del tutto sincera nelle recensioni; ovviamente il mio punto di vista è soggettivo.

Partiamo innanzitutto dalla trama, che è la prima cosa che dovrebbe attirare il lettore, ma che con me non ha funzionato.

Il protagonista è Auro Ponchielli, un uomo comune, impiegato di un’ agenzia pubblicitaria milanese.
Le sue piĂą grandi preoccupazioni sono due: il suo capo (e quindi di conseguenza le pressioni sul lavoro) e la grandezza del seno della sua fidanzata, Marzia.
La sua “tranquillità” viene un giorno stravolta: il destino del mondo è in pericolo e il compito di salvare il genere umano ricade proprio nelle mani di Auro.
A questo punto inizia una carrellata di eventi fuori dal reale e personaggi assurdi e folli.
Giusto per farvi qualche esempio: Auro ha un amico, Padrepio, che per mestiere interpreta GesĂą nei documentari e un giorno riceve uno strano oggetto, capace di trasportare qualsiasi cosa/ persona direttamente nella sua abitazione.
Poi ci sono: una vecchina che fuma erba e picchia peggio di un pugile, un’ astronave piena di anziani, un papa che verrà lanciato nello spazio per benedire la Terra dall’ alto, una pornostar e.. ed è meglio che io mi fermi qui.

Purtroppo la lettura per me non è stata molto scorrevole: in tutta sincerità avrei abbandonato il libro già dopo le prime venti pagine.
Non mi è piaciuto per niente il personaggio di Auro e l’ho trovato alquanto insensato.
Per non parlare della carrellata di personaggi ed eventi che non solo sono uno più assurdo dell’ altro, ma non hanno neanche un rigore logico e funzionale.
Alessandro Pozzetti ci prospettava una lettura divertente e questa cosa l’ho riscontrata soltanto in alcuni punti.
Personalmente (non per fare la persona raffinata) ma ho trovato questo libro un po’ troppo volgare: innanzitutto per le parolacce. Ora, non che sia un reato, ma secondo me l’ autore le deve sapere utilizzare e non spararle così come capitano solo per rendere il testo più “appetibile”. Niccolò Ammaniti, ad esempio, se lo può permettere.

In secondo luogo l’ ho trovato volgare anche nelle cose raccontate.
Al giorno d’ oggi si pensa che per far ridere basta ricadere nella volgarità. Ahimè non è così: sono molto giovane, va bene, ma so benissimo che “divertente” non è sinonimo di “volgare”.
Ad esempio un libro divertente che io consiglierei è “Un calcio in bocca fa miracoli” di Marco Presta. (Tranquilli, non mi pagano per far pubblicità occulte.. ahah)
In tutta sincerità quindi, paragonerei questo libro al minestrone della nonna: tutto fa brodo sì, ma non è detto che ne risulti un BUON brodo.
Quiiiindi, tirando le somme: Io (e sottolineo I O ) gli darei soltanto una stellina, mi dispiace dirlo.
Pertanto, se vi aspettate una lettura didattica o perlomeno sensata, vi sconsiglio con tutto il cuore questo libro.
Come sempre: se lo avete giĂ  letto mi piacerebbe confrontarmi con voi e sapere come lo avete trovato.

Al prossimo post cari!


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